Restauro delle facciate

Chiesa dei Ss. Nazario e Celso in S. Abbondio . Cremona

 

La chiesa dei Ss. Nazario e Celso in S. Abbondio, con l’adiacente Santa casa di Loreto e il Chiostro rinascimentale si trova nel centro storico di Cremona, in corrispondenza dell’omonima piazza, più precisamente all’intersezione fra Via Amati e Via Bernardino Gatti.

L’intervento ha riguardato il restauro e il risanamento delle facciate dell’intero complesso sopracitato che presentavano segni di degrado, di erosione ed esfoliazione soprattutto nella porzione basamentale causati da un’importante umidità di risalita.

La Chiesa, di origine romanica, appartenne prima ai Benedettini e in seguito passò agli Umiliati che fecero costruire il chiostro nel 1511. Arrivarono poi i Teatini i quali fecero eseguire la decorazione pittorica della volta della navata. L’edificio attuale però, é il frutto del rinnovamento ordinato da Carlo Borromeo nel 1575: la facciata, attribuita all’architetto Francesco Dattaro, rappresenta uno degli interventi più significativi del rinascimento cremonese. La sua composizione, ordinata e armoniosa, trae ispirazione dai modelli teorici di Sebastiano Serlio, reinterpretandoli in chiave locale con equilibrio tra rigore classico e sensibilità decorativa.

L’operazione di restauro è stata condotta in primo luogo, rimuovendo le parti intonaco cementizio con evidenti processi di degrado avanzati e completata mediante ripristino con filtro pozzolanico risanante per murature umide e intonaco storico deumidificante di risanamento. L’intervento ha riguardato il ripristino degli intonaci nella parte basamentale della chiesa, la pulitura del cotto, oltre ad un’accurata ricerca cromatica e una scelta delle tecniche di restauro da applicare. Durante i lavori sono inoltre riemersi, nella facciata d’ingresso al chiostro, affreschi inediti collocati tra le mensole: si tratta di formelle dipinte su sfondo blu, preziosa testimonianza dell’apparato decorativo originario.

Il progetto ha rappresentato un’occasione preziosa per riflettere sul ruolo del restauro e sulla necessità di trovare un equilibrio tra conservazione materica e leggibilità del manufatto storico. Per noi è stato una grande soddisfazione poter lavorare in un ambito che richiede metodo, sensibilità, conoscenza della materia e della tecnica costruttiva.

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